Il 3 settembre 2025 è passato a miglior vita il prof. avv. Alberto Romano, Maestro del Diritto amministrativo.
Il Prof. Romano, nato a Parma nel 1932, aveva il diritto nel DNA: figlio di Salvatore, tra i più affermati civilisti della seconda metà del XX secolo, era nipote di Santi Romano, indubbiamente tra i più autorevoli giuspubblicisti italiani .
Si è laureato a Firenze con il massimo dei voti nel 1954, poi allievo di Giovanni Miele. È stato borsista di studio presso l’Università di Heidelberg (1955-56), ha vinto il concorso da professore ordinario nel 1962, con una Commissione composta da Lucifredi, Benvenuti, Casetta, Giannini e Virga. Ha insegnato diritto amministrativo presso le università di Ferrara (1962-66), Torino (1966-87) e Roma La Sapienza (1987-2007).
Il suo contributo all’evoluzione della scienza del diritto pubblico è stato fondamentale, tracciando prospettive originali e indicando linee di sviluppo rigorose e innovative sulle situazioni giuridiche soggettive, sulla giurisdizione, sul concetto di autonomia, sulle fonti del diritto. Vanno ricordati, in particolare, il saggio sulla impugnazione dei regolamenti del 1955, pubblicato dalla Rivista trimestrale di diritto pubblico, e le monografie sulla pregiudizialità nel processo amministrativo (1958), sui limiti all’autonomia privata derivanti da atti amministrativi (1960), su prescrizione e decadenza (1963), sulla giurisdizione amministrativa e i limiti della giurisdizione ordinaria (1974), su diritto soggettivo, interesse legittimo e assetto costituzionale (1980). È stato curatore del manuale Diritto amministrativo, edito da Monduzzi (1993) e di altre opere trattatistiche e manualistiche.
Ha fondato e diretto Diritto amministrativo, tra le riviste giuridiche fondamentali per il settore scientifico.
In particolare, negli atenei torinese e romano ha lasciato un segno indelebile, anche per il tramite dei Suoi Allievi, che ne mantengono alto il ricordo con la loro attività di studio.
Una grande perdita per tutti gli studiosi del diritto amministrativo, almeno quanto grande è stata la fortuna di averlo avuto tra i nostri Maestri.