Il contributo unificato al vaglio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

La normativa concernente il c.d. contributo unificato nel processo amministrativo è stata da più parti contestata sia in linea generale, sia in relazione alle misure particolari dettate in modo vessatorio nei confronti dei c.d. riti speciali (che non hanno nulla di speciale dal punto di vista dell’effettiva accelerazione del giudizio), e più specificamente nei confronti dei ricorsi in tema di appalti con misure assolutamente irragionevoli e che, nella loro applicazione, fanno riferimento ad un dato, il c.d. valore dell’appalto, del tutto improprio considerando l’importo a base d’asta, laddove per il ricorrente il valore effettivo dell’appalto è il 5-10 per cento dello stesso, come peraltro riconosciuto dalla giurisprudenza a fini risarcitori. Gli importi irragionevolmente elevati del contributo unificato, specie in materia di appalti, hanno sicuramente comportato una deflazione del contenzioso (praticamente sono scomparsi i ricorsi avverso i provvedimenti di non ammissione alle gare e avverso le aggiudicazioni i ricorsi vengono necessariamente limitati ad appalti di valore estremamente elevati): tale deflazione del contenzioso è, peraltro, assolutamente patologica e la conseguente limitazione del controllo giurisdizionale, sia in generale sia specificamente negli appalti, determina necessariamente un aumento dei fenomeni corruttivi, rispetto ai quali viene notevolmente limitato l’effetto repressivo e, soprattutto, deterrente. È un problema questo riguardante cittadini, Avvocati e la stessa Magistratura Amministrativa e, pertanto, esso deve essere affrontato in modo deciso e concorrente da Avvocati e Magistrati, al fine di superare una situazione che va sempre più avviandosi verso una sostanziale e rilevante limitazione all’esercizio dell’azione giurisdizionale.
Da questo punto di vista, il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, con ordinanza 29 gennaio 2014, n. 23, superando anche notevoli profili preliminari, ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la valutazione della legittimità della normativa italiana in tema di contributo unificato, segnalandone il possibile contrasto con le Direttive Europee in materia: in relazione a tale decisione e partendo da essa la Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti ha deciso di organizzare una serie di incontri di analisi e dibattito, in varie località del territorio nazionale, al fine di affrontare (sperando di risolvere) tale problematica: il 4 aprile, presso il Circolo Ufficiali di Palermo (Piazza Sant’Oliva, 25) si terrà un Convegno sul tema in oggetto.